La Fondazione Carima festeggia i suoi primi trent’anni al servizio del territorio maceratese
2 Dicembre 2022
In occasione del trentennale delle fondazioni di origine bancaria, che ricorre quest’anno, la Fondazione Carima ha voluto concludere il 2022 con un evento in cui ha ripercorso i suoi primi trent’anni. Il senso dell’iniziativa, che si è svolta al Teatro Lauro Rossi a Macerata, è racchiuso nel nome stesso cioè “Pagine di territorio”, poiché il focus della propria attività è stato sempre unicamente la provincia di Macerata, alla quale è legata a tal punto da raccontarla in un progetto editoriale che ha preso avvio all’inizio degli anni Duemila e che è giunto al tanto atteso completamento.
“Per il nostro ente – ha spiegato la Presidente Rosaria Del Balzo Ruiti – questo territorio è molto più di un’area geografica delimitata: è comunità, storia, cultura, tradizioni e molto altro ancora. Ce ne prendiamo cura da trent’anni promuovendone lo sviluppo sociale, culturale ed economico e cercando di cogliere al meglio i bisogni della collettività”.
Da quasi un terzo di secolo tutto ciò si sostanzia nei progetti finanziati e nelle iniziative realizzate dalla Fondazione Carima, con la volontà di dare risposte concrete ed efficaci ai problemi emergenti e di cogliere nuove opportunità di crescita sostenibile, che numericamente si traduce in oltre 90 milioni di euro erogati complessivamente a sostegno di circa 3.000,00 progetti. A fronte di questi numeri significativi, il risultato più importante è quello di essere diventata un punto di riferimento per le istituzioni, gli enti e i cittadini della provincia di Macerata. “Accoglienza, ascolto, aiuto – ha continuato la Presidente – sono le “3 A” che sintetizzano il nostro modus operandi. Con spirito di servizio mettiamo a disposizione della progettualità del territorio le nostre risorse economiche, professionali e relazionali”.
Tanti sono gli ambiti in cui la Fondazione Carima è intervenuta: la salute pubblica, l’assistenza agli anziani, la tutela dei minori, l’inclusione dei disabili, il contrasto delle disuguaglianze, l’elevazione dell’istruzione, la promozione turistica, lo sviluppo della cultura digitale, la conservazione del patrimonio ambientale e culturale. Ed è proprio quest’ultimo uno dei temi più cari all’azione dell’ente, tanto da essere diventato il filo conduttore di una trilogia editoriale che ambisce a restituire nella sua interezza la straordinaria ricchezza di peculiarità paesaggistiche, artistiche e architettoniche che caratterizza il territorio maceratese.
Dopo i beni paesaggistici e quelli artistici – trattati rispettivamente nei volumi Il paesaggio ritrovato di Renato Gatta e Tesori d’arte della provincia di Macerata di Gabriele Barucca – è dunque la volta dei beni architettonici con Architettura e società nel Maceratese fra Medioevo e Novecento di Cristiano Marchegiani. Eremi, torri, mura, chiese, palazzi, teatri e ville che si sono susseguiti di epoca in epoca testimoniando silenziosamente i mutamenti storici, culturali e sociali avvenuti nel corso dei secoli. I ventitré saggi in cui la pubblicazione è articolata sintetizzano magistralmente la storia dell’architettura nel maceratese, riportandone sia i monumenti più conosciuti che le opere meno note ma parimenti portatrici di un tessuto valoriale importante e mettendo altresì in luce il lavoro di grandi artisti locali, che hanno dato lustro al nostro territorio in Italia e all’estero. “Non una storia dell’architettura quale generale sintesi di un fenomeno di lunga durata. – ha precisato Cristiano Marchegiani – Il libro, illustrato da numerose immagini, fra cui molte inedite vedute aeree, è invece un mosaico di storie, esposte cronologicamente nell’esemplare specificità di tipologie e opere particolari, di aspetti tecnici e spaziali, materiali e formali, sociali e ambientali, della millenaria cultura architettonica espressa nel cuore delle Marche, con peculiare varietà, fra mare e monti, dal Maceratese”.
Oltre al grande sforzo profuso dall’autore, il libro è stato oggetto di un’iniziativa formativa che ha coinvolto docenti e studenti dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, i quali si sono occupati della realizzazione della campagna fotografica e del progetto grafico, conferendogli un indubbio valore aggiunto.
“Con questo terzo volume si concretizza definitivamente l’idea progettuale originaria di raccogliere il caleidoscopico patrimonio culturale della provincia di Macerata, che ne rappresenta la memoria e l’identità, e di consegnarlo alla collettività affinché possa conoscerlo e apprezzarne la bellezza, la qualità e l’importanza, ma anche perché si adoperi per la sua tutela, conservazione e promozione. Auspico che la trilogia ora completa – ha concluso la Presidente – possa essere uno stimolo per le istituzioni locali, ma anche per tutti noi che apparteniamo alla comunità maceratese, a prenderci cura di un’eredità così preziosa, poiché abbiamo il dovere morale di trasferirla materialmente alle future generazioni, insieme ai valori culturali di cui è portatrice”. In tal senso la Fondazione Carima è a tutti gli effetti un mecenate del patrimonio culturale provinciale poiché, attraverso lo strumento dell’Art Bonus, ha finanziato un centinaio di progetti di recupero e restauro di beni culturali pubblici per un importo totale di 1.5 milioni di euro, molti dei quali riguardano proprio i siti presenti in questi volumi. Il direttore di RAI Libri Marco Frittella, ospite dell’evento, ha sottolineato proprio l’immenso valore del patrimonio storico-artistico-culturale italiano per l’economia e lo sviluppo dei territori, nonché per la vita e l’anima delle comunità che nelle testimonianze del passato trovano le proprie radici e progettano il loro futuro.