Comunicazione

Completato il restauro del Transito della Vergine a Palazzo Ricci

7 Agosto 2020

È stato presentato stamattina, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Ricci, il restauro del dipinto Transito della Vergine, che da alcuni mesi è custodito presso il museo di proprietà della Fondazione Carima.

La pregevole tela del XVII secolo, opera di Giovanni Lanfranco, proviene dalla Cappella Razzanti della attigua chiesa di San Giovanni, dove avrebbe dovuto essere ricollocata di rientro dalla mostra “Orazio Gentileschi e la pittura caravaggesca nelle Marche del Seicento” che si è svolta a Fabriano lo scorso anno.

Come noto, la Collegiata è interessata da un importante intervento di recupero e riqualificazione, pertanto la Fondazione Carima è stata ben lieta di accogliere la richiesta di deposito della Diocesi di Macerata, ospitando temporaneamente la pala d’altare a Palazzo Ricci e altresì l’intervento di restauro, finanziato dall’amministrazione comunale fabrianese.

“La Collegiata di San Giovanni, oltre ad essere uno dei monumenti sacri più significativa della nostra città – ha spiegato la Presidente Rosaria Del Balzo Ruiti – è una chiesa a cui la collettività maceratese è da sempre molto affezionata. La Fondazione Carima si è quindi adoperata per contribuire alla sua riapertura dopo il terremoto del 2016, finanziando la cospicua campagna diagnostica propedeutica alla progettazione dei lavori attualmente in corso. Accogliere il Transito della Vergine è stata la naturale continuazione di questo sostegno al cantiere della futura Cattedrale supplente di Macerata, che rappresenta un forte segnale di speranza per l’intera area colpita dal sisma nel difficile processo di ricostruzione”.

La principale problematica conservativa dell’opera era il generale ingiallimento della pellicola protettiva applicata durante il precedente restauro, che aveva prodotto un appiattimento dei valori cromatici del dipinto tale da impedirne la corretta lettura della “tavolozza” selezionata dall’artista per la sua realizzazione. Grazie al delicato e puntuale lavoro eseguito dalla restauratrice, finalizzato alla corretta restituzione della presentazione estetica e della leggibilità della tela, quest’ultima è ora pronta per tornare a splendere nella sua sede naturale.

S.E.R. Mons. Nazareno Marconi ha dichiarato: “Quest’opera, che costituisce uno tra i principali tesori di quello scrigno d’arte e bellezza che è la chiesa di San Giovanni a Macerata, con il contributo del Comune di Fabriano, che l’ha avuta in mostra, è stata meravigliosamente restaurata a cura della nostra Diocesi e sotto la supervisione del Dott. Pierluigi Moriconi della Soprintendenza delle Marche. Mentre il progetto di restauro di tutto il complesso di San Giovanni procede sempre più decisamente, la possibilità per i maceratesi ed i turisti di tornare ad ammirarla funziona egregiamente come un antipasto, di quello splendore che potremo tornare a contemplare nei prossimi anni. Aprire lo sguardo sulla bellezza educa il cuore e nobilita gli animi, di questo abbiamo un grande bisogno perché la nostra città segnata dal terremoto e dal Covid-19 torni ad essere grande come merita”.

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