Comunicazione

La Fondazione Carima sostiene l’Università di Camerino

20 Marzo 2017

Un contributo di 160.000 euro per la ripresa dell’ateneo

Si è tenuta stamattina in Ateneo la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa di sostegno da parte della Fondazione Carima all’Università di Camerino. Ad illustrarne i dettagli il Rettore Unicam Flavio Corradini e la Presidente della Fondazione Carima Rosaria Del Balzo Ruiti.

La Fondazione Carima, da sempre attenta alle esigenze del territorio, ancora di più in questo momento così difficile, ha deciso di concedere ad Unicam un contributo di 160 mila euro.

“A nome dell’intera comunità universitaria – ha dichiarato il Rettore Corradini – ringrazio la Fondazione Carima per averci espresso così concretamente la propria vicinanza, decidendo di sostenere anche questo nostro nuovo progetto. Con il suo importante finanziamento, Unicam potrà completare i lavori di ristrutturazione necessari per rendere agibile e quindi nuovamente disponibile Palazzo Castelli, che ha sempre ospitato la sezione di Botanica, restituendo così alla comunità un altro spazio nel centro storico e contribuendo a velocizzare l’opera di restringimento della zona rossa. Con i fondi restanti saranno invece acquistati parte degli arredi necessari nelle nuove strutture universitarie per la didattica e l’amministrazione”.

“In questo momento l’emergenza terremoto riveste un’importanza prioritaria per la Fondazione – ha spiegato la Presidente Del Balzo – e le nostre risorse, nel prossimo futuro, verranno destinate in via pressoché esclusiva a fronteggiare le criticità generate dal sisma e a sostenere la ricostruzione. I problemi su cui intervenire sono molti, ma la ripartenza di un’eccellenza come l’Università di Camerino, che costituisce non solo un luogo di formazione, cultura e ricerca, ma è anche un motore dello sviluppo socio-economico di questo territorio, è assolutamente decisiva. La Fondazione, pertanto, non poteva esimersi dal dare il proprio supporto all’Ateneo in una fase così impegnativa e complessa”.

 

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